Dalla posta del cuore…
Caldissima anche lei in questi giorni…
Ci scrive Stefano:
“Ho letto un articolo ieri sera..di un fisico..plurilaureato con tanto di tesi e libri da lui fatti..che questi cambiamenti sono solo dovuti per il 5% da noi e il restante 95% dal sole… Igno!!che ne pensi tu?”
Carissimo Stefano, mi dai l’occasione per rispondere a tanti…
Il mondo è letteralmente diviso in due…
Non c’è post, non c’è trasmissione televisiva, non c’è dibattito in cui non siano schierati da una parte quelli che sbandierano il cambiamento climatico antropicamente indotto, dall’altra quelli che lo negano o che lo derubricano a oscillazione climatica naturale…
E i toni sono sempre accesi…
Ci si insulta allegramente, come quasi per ogni argomento che tende a dividere l’opinione pubblica…
Ci si insulta per le ciclabili, per le rinnovabili, per le automobili elettriche, per i cinghiali, per il lupi e ovviamente anche per il cambiamento climatico…
A me interessa relativamente…
Da appassionato di meteorologia, come ogni appassionato, sono prima di tutto un osservatore quotidiano del tempo…
E non da ieri, ma da circa quarant’anni…
Un periodo sufficientemente lungo che mi permette di potermi schierare con la prevalenza della comunità scientifica…
Ma non per questo mi ergo a climatologo esperto, che è ben diverso dalla figura del meteorologo, per giunta ignorante quale sono, sebbene le due materie camminino spesso a braccetto…
Non sono qui per dimostrare nulla e per convincere nessuno…
Il tempo piace raccontarlo…
Mi piace cercare di capire le sue dinamiche…
Mi piace sapere perché avvengono i fenomeni atmosferici, come si formano, quali leggi e quali regole si celando dietro ad ogni singolo evento meteorologico…
Trovo molto più interessante ed eccitante sapere perché in una normale giornata di pieno inverno si possono registrare 20 gradi a mille metri di quota e contemporaneamente -2 in fondo alla valle…
Trovo molto più interessante ed eccitante conoscere ogni singolo microclima della nostra terra per potermi guardare attorno e capire i motivi di ciò che accade…
Trovo molto più interessante e utile poter conoscere le dinamiche che concorrono, ad esempio, a creare potenziali situazioni di pericolo…
E trovo certamente più interessante e altrettanto utile comprendere come certe trappole mortali continuiamo a costruircele da soli…
E tutto questo va al di là dell’accettazione o meno del cambiamento climatico…
Che sia antropico, che sia naturale, al di là della mia opinione personale, io lavoro su un altro piano…
Cultura, divulgazione, autoprotezione attiva…
Ai Vigili del Fuoco, martedì scorso, non interessava il clima o cosa io pensassi del cambiamento climatico…
I Vigili del Fuoco mi hanno chiamato per conoscere in che modo e quali strumenti possono usare per poter intervenire per tempo…
E non a disastro compiuto…
Dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, che al di là del loro lavoro e del loro compito, che molto spesso include il soccorso a cose e persone, hanno una grandissima sensibilità e soprattutto la volontà di poter avere strumenti per farli agire tempestivamente…
Per il nostro bene, non per il loro…
Ecco, il mio lavoro va proprio in questa direzione…
Ripeto, al di là della mia esperienza personale e delle mie convinzioni…
Che poi il tutto si voglia e si abbia la pretesa di semplificare scrivendo un commento tipo “ah beh, è foehn, c’è sempre stato” oppure “le alluvioni le ha sempre fatte” è tutto un altro discorso…
E non sarò certo io a mettermi a convincere ognuno di voi delle mie convinzioni o della mia esperienza personale…
Anche perché probabilmente il 90% (e mi tengo basso) delle persone non sa neppure quali siano le dinamiche che portano ad avere certe situazioni…
Non sappiamo come si misura la pioggia, cosa sia un pluviometro, cosa sia un idrometro, cosa siano i tempi di corrivazione, come si forma una piena, come si forma il vento, come nascono le alte e le basse pressioni…
Siamo convinti che l’aria umida sia più pesante di quella secca, non sappiamo cosa sia l’effetto serra, come si scalda l’atmosfera, come si forma la pioggia, cosa sia realmente la grandine…
Non conosciamo la differenza tra umidità relativa e umidità assoluta, perché una gocciolina d’acqua può restare allo stato liquido anche con temperature ampiamente sotto zero, come si forma un temporale e come il territorio e l’antropizzazione dello stesso incida sulle condizioni climatiche di una zona o sugli eventi potenzialmente dannosi e pericolosi…
Didatticamente siamo da terzo mondo, e non è neppure colpa nostra…
Figuriamoci a fare dissertazioni sul clima del pianeta Terra, che è materia tutt’ora in parte inesplorata e dalla quale mi tengo a distanza di sicurezza…
Mi resta solo il dubbio se la strada intrapresa sia esattamente quella corretta…
Che sia giusto continuare a bruciare carbone e petrolio, che si continui a tagliare alberi e foreste, a cementificare e costruire laddove Madre Natura ci ha già dimostrato che non ne avrebbe bisogno…
E mentre postiamo l’ennesima foto delle scie di condensazione degli aerei respiriamo la merda che ci autoproduciamo e moriamo di cancro a trent’anni, come mio fratello…
Non lo so con quale scenario i nostri figli si troveranno a doversi confrontare…
Siamo 8 miliardi e si continua a crescere e si continua a maltrattare la terra che ci ospita…
Vogliamo chiudere porti, ergere muri perché pretendiamo che chi è nato in zone climaticamente avverse ci dovrebbe anche morire…
Eh, ma il clima è sempre cambiato…
Nel medioevo mica c’erano i ghiacciai e tu non lo sai che Annibale ha attraversato le Alpi in costume e infradito…
E chissà come si stava bene in Africa, aggiungo io…
Si stava meglio quando si stava peggio…
E ma allora torniamo alle carrozze…
E via così, all’infinito, sino a sfancularci l’un l’altro…
Forse, ma dico forse, nel dubbio, di come la trattiamo questa benedetta Terra e di come stia cambiando il clima, un pochino bisognerebbe preoccuparsene…
O forse no…
Andiamo tutti troppo di fretta, di corsa…
Eppure, cazzo, ci avevano detto che l’automobile ci avrebbe migliorato la vita, che i computer ridotto i tempi di lavoro, che con i telefonini avremmo avuto tutto lì, a portata di mano…
Che detta così, chissà quanto tempo libero ci resta ad ognuno di noi ogni giorno, con tutte queste cose che ci hanno semplificato e ridotto i tempi…
E invece…
E invece abbiamo bisogno di altre strade, perché quelle che abbiamo non bastano più, di altre infrastrutture, di nuove gallerie, di nuovi ponti, di mezzi di trasporto sempre più grandi…
E lasciamo deteriorare tutto il resto…
Non ci passano le macchine e volete farci passare anche le bici…
Ecco, voi del no dite sempre di no…
E così via, sino a scannarci sistematicamente su ogni cosa…
Forse l’uomo riuscirà nell’impresa di autodistruggersi prima che lo faccia Madre Natura…
E nessuno scoprirà mai nella tasca di chi si celasse la verità…
Nel frattempo ci si vede oggi, a Rapallo…
A parlare semplicemente di rischio idrogeologico, di autoprotezione attiva, e di come, per esempio, un temporale autorigenerante, il 23 ottobre scorso, ha rischiato di mettere in ginocchio Recco, Camogli e Rapallo…
E vi prego, continuiamo a raccontarci il tempo…
Che in fondo è la cosa che mi viene meglio…
E non ne abbiatene a male, se ogni tanto mi lamento anch’io…
In fondo, la passione, il mio amore viscerale per questa scienza nasce proprio da quella magia chiamata neve, quella che incanta, quella che ti appiccica alla finestra, quella che ci costringe a fermarci dalle nostre corse quotidiane, quella che per un giorno, un paio di volte all’anno, ci faceva tornare un po’ bambini…
Sipario…
#qualunquigno