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La Santissima e quel tappeto visto dall’alto

E’ sempre difficile spiegare ciò che non si vede…

Lo è ancora di più a distanza, da una tastiera…

Per giorni vi ho parlato di alta pressione e inversione termica…

Di freddo incollato al suolo e caldo in montagna…

Ma senza il riscontro delle centraline, sarebbero diventate argomentazioni da perfetto illusionista…

Oggi un po’ meno…

Santa Macca ci viene in soccorso e mette una linea netta di demarcazione decisamente visibile e ampiamente palese…

E forse non è neppure difficile comprendere cosa stia accadendo sopra le nostre teste…

In fondo restiamo in regime anticiclonico…

Decisamente più blando, ma di depressioni, al momento, non v’è traccia…

E la Santissima allora?

Al suolo si è impostato un regime eolico proveniente dal mare…

Quindi ricco di vapore acqueo, quello che tecnicamente e ignorantemente amiamo chiamare Mestizia…

La pressione, nel frattempo, è scesa rispetto ai giorni precedenti e la risalita dell’aria lungo i versanti marittimi del nostro Appennino diventa meno impegnativa…

Oggi, ad esempio, l’aria è riuscita a risalire la quota a circa mille metri di altezza…

E siccome salendo di quota diminuisce la pressione (meno aria), le molecole dell’aria tendono ad espandersi, a muoversi con più lentezza e a diminuire la propria temperatura…

Di quanto?

Circa 7 decimi ogni 100 metri…

La base della Santissima ci indica l’altezza esatta in cui l’aria proveniente dal mare e in risalita verso l’alto raffredda a tal punto da raggiungere il punto di condensazione…

Oggi, come dicevo, intorno ai 1000 metri, 100 metri più 100 metri meno…

La parte alta delle nubi, ovvero il loro spessore, ci indica l’altezza massima in cui l’aria è riuscita a salire di quota…

E la Santissima di oggi non era molto spessa…

Perché?

I motivi possono essere due, separati o contemporanei…

La spinta dal basso troppo debole per cui raggiunta una certa quota l’aria non riesce più a risalire, oppure aria più calda e più secca presente ad una certa quota che fa da tappo a quella più fredda in risalita lungo i versanti…

Oggi, Mastro Eolo, soffiava debole dal mare, esattamente come l’avevamo disegnato ieri sera.

Capitano galoppante al largo in ripiego da sud-est sotto costa…

Intorno ai dodici gradi i valori registrati lungo la riviera, mentre risalendo i versanti più esposti, quello stesso flusso d’aria riusciva a perdere circa 7 decimi per ogni 100 metri di quota…

Il risultato lo possiamo scorgere dall’istantanea delle temperature registrate questo pomeriggio grazie alla rete Limet…

Ai mille metri di quota del Passo del Faiallo, avvolto nella Santissima prodotta grazie alla risalita dell’aria umida marittima, si registrava un valore di soli 4 gradi, accompagnati, ovviamente, da un valore di umidità prossimo al 100%…

L’aria umida di provenienza marittima si è talmente raffreddata che non è più riuscita a contenere tutto il bagaglio di vapore acqueo con il quale era partita da quota zero, rilasciandolo in atmosfera sotto forma di micro goccioline d’acqua…

Ma quanto è proseguita la corsa verso l’alto di quell’aria umida proveniente dalla linea di costa?

Poco, molto poco…

Visivamente, la Santissima, a tratti un po’ stracciata, lasciava intravedere lo spessore poco consistente delle sue nubi…

Ma oggi ci viene in soccorso anche la strumentazione…

Ed è stato sufficiente guardare i dati della stazione del Monte Beigua, posta poco meno di 300 metri più in alto rispetto a quella del passo del Faiallo, per trovare una condizione meteo climatica completamente differente…

Oltre nove i gradi registrati alla stessa ora…

Accompagnati ad un tasso di umidità bassissismo, addirittura inferiore al 40%…

Segno che a quell’altezza la compressione indotta dall’alta pressione era ancora evidente…

E siccome abbiamo imparato che l’aria sale quando è più calda rispetto all’ambiente che ha intorno, diventa abbastanza semplice comprendere che se sopra quota mille, al passo del Faiallo, con una temperatura raggiunta di 4 gradi, si trova aria molto più calda, la risalita si stoppa e la Santissima tende a spantegarsi al di sotto di essa come se trovasse un muro ad ostacolo. E si spiega, così, il tappeto di nuvolaglia che ci ha fatto compagnia per tutto il giorno…

Mentre al Monte Beigua splendeva il sole e si poteva ammirare quel tappeto visto dall’alto…

E il risultato intrappolato e immortalato dalla webcam è semplicemente meraviglioso…

 

 

 

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