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E se fosse allerta rossa?
Piogge a passo costante, radar praticamente uguale da oltre 24 ore, con l’unica differenza che la porzione di territorio interessata è stata maggiore…
 
Bene? Male?
 
Lo vedremo a fine evento…
 
Certamente gli oltre 200 millimetri caduti “educatamente” tra ieri e questa mattina in zona Cerusa, Leira, Turchino, Masone e Mele potevano essere di più ma hanno definitivamente contribuito a rendere completamente impermeabile all’acqua ogni versante di quei bacini…
 
I tempi di risposta dei torrenti e dello Stura sono praticamente istantanei. Da martedi ad oggi, in certe zone è caduta tutta la pioggia che da Capo Mele verso Ventimiglia cade in un anno intero. Nelle annate buone.
 
Parliamo di 6/700 litri per metro quadrato.
 
Solo per rendere l’idea di cosa sia stata capace di smaltire quella porzione di territorio in pochi giorni…
 
Nel frattempo cosa è accaduto?
 
Tutto il settore centrale e del genovesato orientale sin quasi al Promontorio ha ricevuto un quantitativo d’acqua elevato, compreso mediamente fra 50 e oltre 100 litri per metro quadrato…
 
Nessun particolare scompenso da parte dei torrenti più grandi, ma primi segnali di risposta, soprattutto di quelli più piccoli, in virtù di una saturazione, anche in questa porzione di territorio, non ancora massima ma piuttosto elevata…
 
In questi casi c’è e ci deve essere un’attenzione maggiore, anche quando le carte non sono necessariamente devastanti…
 
E l’alluvione a Genova del 4 novembre del 2011 e quella del 9 ottobre del 2014 sono lì a ricordarmelo ogni volta…
 
Nel 2011 caddero 100 millimetri dalla mezzanotte alle 8 del mattino. Pausa. Terreno saturo, Fereggiano e Bisagno in forma autunnale ma certamente non spaventosa, anzi…
 
Dopo le 10, tutto ciò che precipitò sui quei versanti si riversò all’interno dei due alvei…
 
Quattro, cinque ore di pioggia monsonica e a livello decisionale il nulla…
 
L’allerta massima in corso, le 13 vittime di pochi giorni prima, la pioggia della notte e il temporale autorigenerante della mattina non cambiarono di una virgola la storia di quella alluvione…
 
La gente per la strada, la spesa tra le mani, i ragazzi fatti uscire da scuola e gettati nella fossa dei leoni…
 
Tre anni dopo neppure questa lezione fu d’insegnamento.
 
Temporali forti e a tratti stazionari martoriarono la nostra regione il 6, il 7 e l’8 di ottobre…
 
Si fece ancora meglio quella volta.
 
Non solo si sbagliò la previsione, e non si diede l’allerta, ma si sbagliò clamorosamente anche il monitoraggio in tempo reale di quello che stava accadendo il giorno stesso…
 
Con un temporale autorigenerante sulla testa e decine e decine di allagamenti e situazioni di criticità in tutta la città, e una condizione di bagnamento dei terreni praticamente massima…
 
Ancora il nulla…
 
Lo Scrivia esondò alle 21 a Montoggio…
Il Bisagno e il Fereggiano dopo le 23.
Qualche ora prima e sarebbe stata una mattanza,..
 
C’è preoccupazione?
 
Si, e neppure poca. Vuol dire alluvione certa? NO
Ma impariamo ad osservare tutto.
Intensità della pioggia, cumulata totale, reazione dei torrenti, delle strade, della terra.
 
Impariamo a leggere un grafico di un idrometro, la pioggia che cade al suolo e con quale cadenza o passo viene registrata dai pluviometri e a non metterci in pericolo se non ci costringono (lavoro) o non sia del tutto necessario (salute)…
Indipendentemente dal colore dell’allerta!
 
I segnali dei modelli per domani e su lunedi non sono incoraggianti. Arriverà la rossa?
 
Aspetteranno quanto più possibile, ma se i modelli confermeranno, alluvione o no, la rossa sarà inevitabile.
 
E anche questa volta i terreni e i versanti non saranno dalla nostra.
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