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Sabato 13 novembre, Genova sott’acqua

Oggi c’è tutta l’essenza di Genova e del suo deterioramento sociale, urbanistico e politico…

L’abbandono delle campagne, dei boschi, zero politiche di riassetto del territorio e rivi secondari che si trasformano in cascate del Niagara trascinando con sé tutto ciò che trovano lungo il loro tragitto…

Scordatevi i 400, i 500, addirittura gli 800 millimetri di pioggia delle alluvioni passate…

Non siamo più a settembre o all’inizio di ottobre…

Siamo a novembre inoltrato, e certe zone, come il genovesato, hanno già fatto quel pieno d’acqua sufficiente a rendere impermeabili tutti i suoi versanti…

E oggi ne sono bastati un centinaio, localmente anche meno, per trasformare le strade in fiumi e i fondovalle in piscine all’aperto…

E quei rivi, che sembrano impazziti, sono semplicemente rivi abbandonati a zero manutenzione assistita che non riescono più a fare il loro dovere…

Ed è il motivo principale perché gli strilloni della Genova sicura per un buco in più sotto di noi mi fanno paura…

Lo scolmatore servirà per costruire ancora…

C’è ancora tantissimo lavoro da fare…

E i danni del “bum” economico ce li portiamo dietro ad ogni pioggia monsonica…

Fortunatamente sta arrivando la pausa che mi aspettavo…

Ma guai ad abbassare la guardia…

Stasera centro levante in pole…

Domani centro ponente…

Vi lascio con un dettaglio…

Tra le centinaia di foto che mi avete riversato di strade trasformate in fiumi, allagamenti e situazioni idrogeologiche al limite ne ho scelta una che rende e spiega alla perfezione il problema dei versanti e degli allagamenti a valle…

Siamo sulle alture di Genova, la strada che porta verso Sant’Eusebio…

Quella non è la pioggia che vi cade sopra, ma quella che i rivi secondari non riescono a trasportare nel loro alveo sino al Bisagno…
E le conseguenze le abbiamo viste oggi…

Ricordatevelo sempre…

L’acqua marrone per strada non ci deve stare…

Se c’è vale più che qualsiasi allerta…

Orvuar

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