Il downburst

In tanti, anzi troppi, avete parlato di tromba d’aria…

Parlo ovviamente di quanto accaduto ieri pomeriggio…

In realtà non si è trattato di trombe d’aria, ma di un fenomeno di cui abbiamo già parlato molte volte e che può avere effetti talvolta anche più devastanti di una tromba d’aria…

Il downburst…

Ho sempre paragonato un temporale convettivo come un enorme lavatrice a cielo aperto…

La fase di carico è data dall’aria calda e molto umida che viene scalzata dal suolo e scaraventata verso l’alto…
Non a caso, prima del passaggio di una linea instabile come quella accaduta ieri si mette in moto un vero e proprio aspiratore di aria calda e soffocante che viene prelevata dal mare…

L’aria sale verticalmente…

Raffredda e condensa…

Creando nubi a sviluppo verticale…

E come una qualsiasi lavatrice tutta quell’aria in quota deve essere scaricata…

Con le precipitazioni e con i venti discendenti…

Verticali…

Che possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 km orari…

Moti discendenti che quando raggiungono il suolo sono costretti ad irradiarsi orizzontalmente…

A folate anche molto violente…

E che solitamente precedono di poco le precipitazioni in arrivo…

Lo so, sembra di essere dentro un tornado…

In realtà sono le raffiche di vento orizzontali dei moti verticali in seno alla fase di scarico del temporale…

Previsioni per mercoledì, 6 luglio 2022

I primi, anzi quasi primordiali effetti del primo tentativo di espansione dell’anticiclone delle Azzorre sul nord Europa li avvertiremo domani…

Al di là di qualche sporcatura mattutina, sarà Mastro Eolo a dettare il tentativo di cambiamento…

Sua Maestà baldanzosa al mattino allo sbocco dei valichi appenninici più bassi, frutto di un flusso d’aria che, dalla porta spalancata della Bora triestina, penetrerà all’interno del catino padano muovendo i suoi primi passi da est verso ovest…

Gran Soleil protagonista durante la mattinata, sarà complice della convezione che comincerà a fiorire alle nostre spalle…

Ben prima del dejeuner…

L’aria più fresca aizzerà una colonna d’aria che al suolo sarà molto calda, agevolando la sua risalita verso l’alto…

Sulla solita rampa di lancio alle spalle del ponentissimo e su tutta la catena appenninica centro-orientale sarà un fiorire di cavolfiori…

Bianchi, maestosi, ma altrettanto forieri di rovesci e temporali di calore che si staglieranno lungo tutta la linea di confine…

Possibili, anzi, quasi possibilerrime le intrusioni nelle zone interne sino a lambire e accarezzare alcuni tratti di costa…

Don Mercurio sostanzialmente stabile, quota trenta resta costantemente a portata di mano, qualche punto lo perderemo in quota e laddove i rovesci e i temporali rovesceranno temporaneamente (come accaduto ieri) l’aria fredda dagli strati superiori dell’atmosfera verso il suolo…

Vi lascio con la solita tavolozza e la solita regoletta…

Non andrà esattamente così, ma rende l’idea…

Tanto ci si aggiorna domani mattina…

Ma prima il pippotto…

Entro stanotte, giuro…

Augh…

Madre Natura che fa mensole…

In gergo tecnico, quasi spinto, naturalmente inglese, si definisce Shelf Cloud…

L’idioma italico lo traduce semplicemente in nube a mensola…

La si riconosce facilmente…

Fa parte della categoria delle nubi accessorie, appartenente comunque alla famiglia dei cumulonembi…

Ha una struttura che la fa sembrare una mensola arcuata…

Spinta da dietro dal downdraft del temporale…

Down cosa?

Pensate a cosa è successo ieri…

Una massa d’aria in quota, più fredda di quella preesistente, ha scavalcato le Alpi occidentali e ha attraversato il basso Piemonte e parte di casa Liguria…

Una parte di questa massa d’aria, più fredda e dunque più pesante, è scivolata al suolo lungo i versanti alpini prendendo il posto di quella più calda preesistente nei bassi strati…

Che è stata letteralmente scaraventata verso l’alto…

Salendo, ha trovato aria più fredda, quella appunto che aveva scavalcato la catena alpina…

E la sua risalita non solo non si è fermata, ma è aumentata di velocità…

Formando una linea temporalesca che come un aratro si è mossa da ovest verso est…

Aria calda e umida che sale verso l’alto…

Aria fredda e più secca che scende verso il suolo…

La solita instancabile compensazione di Madre Natura…

Ed è proprio quell’aria più fredda e secca (downdraft) che scendendo verso il suolo genera una corrente orizzontale (outflow) che non fa altro che incunearsi al di sotto dell’aria calda davanti a sé che ovviamente è costretta ad alzarsi e a condensare a bassa quota a causa del contatto ravvicinato con quella stessa aria più fredda in discesa e in uscita dal temporale…

Il risultato è questa nube spettacolare e spaventosa allo stesso tempo sul bordo avanzante…

Altro non è che una sorta di “anticipo” delle precipitazioni in arrivo…

Vi lascio con uno schema semplice ma esaustivo…

E gli splendidi scatti dell’amico Andrea…