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Quando la passione batte forte, ma soprattutto batte il sistema…

Sono ancora in vacanza, quando vengo inondato dalle immagini e dalla passione di Marco, che sull’omonimo profilo facebook de Il Meteorologo ignorante mi invia scatti meravigliosi di un fenomeno, certamente maestoso, ma altrettanto devastante come il temporale, anzi i temporali che hanno sconquassato parte del Piemonte la notte del 6 luglio…

Le sue fotografie e i suoi messaggi traboccano di passione. Lo si intuisce subito. Gli appassionati sono così, hanno pochi filtri. E di lui, che non conosco, non riesco ancora a capire le percentuali corrette della sua miscela esplosiva.

Passione per la meteorologia? Passione per la fotografia? Sembra quasi uno storm chaser…

Si avete capito bene. Un cacciatore di tempeste.

Ce ne sono più di quanto possiate immaginare. Un pò come quelli dei film americani, che non a caso, in ogni pellicola che si rispetti, vengono sempre utilizzati dal sistema nazionale e istituzionale, perchè sono fonte di informazioni, di monitoraggio e di sorveglianza in tempo reale che nessuno strumento può darti…

Lo so, un’utopia in Italia e in Europa, ma che piaccia o meno, in America, meteorologicamente parlando, sono un pelino avanti.

E state tranquilli che loro, dove c’è una possibilità innesco, una sola possibilità che possa manifestarsi un evento temporalesco degno di essere immortalato, loro, appassionati di temporali e cacciatori di tempeste, ci sono sempre!!!

Il suo racconto è breve, ma intenso. Un pò come i suoi scatti di ieri sera…

Passione pura. Foto, meteo e Madre Natura, buona o cattiva che sia…

Da Marco Antonio Garaventa

06 07 2019
Ore 22 circa, una tempesta molto attiva dal vercellese, dove ha fatto molti danni con una grandinata di eccezionale violenza, si è spostata su Casale Monferrato e, pur rallentando, avanza verso Alessandria. I fulmini sono circa a 30km da me ma si avvicinano. Sono in mezzo ad un campo in cima ad una collina monto una lente da 18mm f2.4, Iso 200 apertura 6”.
Un po’ lontani, mi toccherà ritagliare. Avrei dovuto osare un po’ di più e usare un 35mm. Controllo spesso le uno dei noti siti che permettono di veder la distribuzione delle fulminazioni. Ecco che la tempesta lambisce Alessandria, ma ci son meno lampi. Imposto i 10” di apertura.
Dopo qualche “cattura” decente un colpo di vento improvviso, che giunge alle mie spalle, mi fa capire che si sta formando qualcosa molto più vicino. In meno di un minuto cade un lampo vicino a me.
Conto: 1, 2, 3, 4 al nove giunge un bel boato “Katabraaaannng!”
Meno di un km; son in mezzo ad un campo con un cavalletto in alluminio… Prendo tutto in spalla e corro al riparo. Copro a passo spedito i 300 metri fino a casa mentre inizia a piovere violentemente. Appena sotto la tettoia di casa pulisco la lente dalla pioggia e appoggio il cavalletto. Metto su un 10mm, fuoco su manuale fisso su infinito (come sempre) e aumento le ISO a 400 potendo disporre solo di un f4.0 tengo i 10” di apertura. Dopo qualche scatto il mio fulmine. Molto bello, aggressivo, ben ramificato. Spero di aver scelto le impostazioni corrette. Estraggo la sd, ne metto una nuova e corro al pc. Lightroom è in attesa già avviato da prima di uscir di casa. Bello, peccato il contesto con la recinzione , tettoia e pluviale.

A me ha tolto il fiato…

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