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Primavera 2018, quando inizia?

La tanto attesa primavera 2018, con le prime giornate timidamente scaldate dal tepore di un sole più convincente, è ormai alle porte, nonostante le condizioni meteorologiche lascino intendere qualcosa di estremamente diverso.
Ma a prescindere dalle previsioni, e da un clima che, effettivamente, ci ricorda più l’inverno che la nuova stagione, quand’è che inizia la Primavera? Quando è l’Equinozio di Primavera?

Anzitutto sfatiamo un luogo comune: sappiamo tutti che la primavera inizia il 21 marzo, e la convinzione non è del tutto errata, per quanto imprecisa. Infatti per convenzione si indica questa data come inizio della primavera nell’emisfero boreale, ciò in coincidenza con l’equinozio. Tuttavia, nella realtà dei fatti il momento preciso cambia di anno in anno.

Nel 2018 questo evento astrologico cade il 20 marzo alle ore 16.15 (orario UTC – Universal Time Coordinated, in pratica quando da noi sono le 17.15).

Cos’è un equinozio? Cominciamo a comprendere il nome: la parola origina dal latino e più precisamente da “aequa-nox “, ossia “notte uguale”. Uguale a cosa? Al giorno, perché il termine indica quel momento dell’anno in cui le ore di luce sono pari a quelle di buio. Ciò si verifica quando la Terra si trova in un punto dell’orbita per il quale il Sole è esattamente a picco sull’Equatore.

Come avranno intuito i più furbi, la circostanza capita due volte l’anno, per l’equinozio di primavera e quello d’autunno (nel mese di settembre), solo che nel primo caso le ore di luce aumentano progressivamente, mentre nel secondo diminuiscono.

Come mai questo spostamento di data?

La colpa è da attribuirsi al calendario gregoriano, introdotto nel 1582 da Papa Gregorio XIII, e del cosiddetto anno bisestile. Questo calendario è imperfetto e non rappresenta esattamente il periodo orbitale della Terra intorno al Sole, che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi (365,25 giorni).  Contempla circa un quarto di giorno in meno di quello che serve alla Terra per completare la propria rivoluzione intorno al Sole.

L’effetto dell’anno bisestile è quello di spostare indietro di circa 18 ore nel calendario la data dell’equinozio, dopo i graduali spostamenti in avanti di circa 6 ore negli anni normali.

A lungo andare questi spostamenti indietro generati dagli anni bisestili risultano eccessivi, così una volta al secolo, per tre secoli su quattro, viene saltato un bisestile proprio per compensare questo eccesso. Vengono pertanto non ritenuti bisestili gli anni secolari non divisibili per 400 (come il 1700, il 1800, il 1900, il 2100 e così via).

Occorre quindi abituarsi al giorno 20 marzo, poiché in questo secolo l’equinozio di primavera non sarà più il 21 di marzo, e dal 2048 potrà avvenire qualche volta anche il 19 marzo. Dovremmo attendere il 2100 affinché ritorni il 21 di marzo.

Ricordiamo che dall’inizio di questo secolo l’equinozio è capitato il 21 marzo solo in tre occasioni: nel 2003, nel 2007 e nel 2011.

Il 1 marzo invece è iniziata la cosiddetta primavera meteorologica: a differenza delle stagioni calcolate con parametri astronomiche, infatti, quelle climatiche comprendono mesi interi e in questo caso la primavera comincia a marzo e si conclude con la fine di maggio.

Primavera 2018: quando inizia l’ora legale
Con l’arrivo della primavera, arriva anche il momento di cambiare l’ora: il 25 marzo 2018, pochi giorni dopo l’inizio della primavera astronomica, arriverà anche l’ora legale. Alle ore 2 le lancette dell’orologio andranno portate sul numero 3: sì, ciò significa davvero un’ora in meno di sonno, e come se non bastasse di domenica, ma anche un’ora in più di luce. Naturalmente non stiamo parlando in termini assoluti, ma considerando le nostre attività quotidiane l’effetto è quello di svegliarsi con il sole più o meno già alto.

Da un punto di vista meteorologico è indubbio che siamo indietro, forse l’elemento più eccezionale di questo marzo è la durata del periodo di temperature sotto media, evento che negli ultimi anni è diventato sempre più raro, decisamente più abituati a raccontare e a registrare lunghi periodi di temperature sopra la media.

Anzi, la sfuriata più fredda arriverà tra stasera e stanotte, e il picco del freddo durerà un paio di giorni, forse in parte mitigato dal sole, ma certamente reso più fastidioso da una tramontana che, a prescindere dal valore termico assoluto, ci ricorderà maggiormente la stagione invernale e non le prime tiepide giornate primaverili.

Ma di una cosa sono estremamente convinto: non appena il sole comincerà a fare il suo dovere apprezzeremo con maggiore entusiasmo i primi veri tepori della nuova stagione!!!

 

fonti: scuolazoo.com – retemeteoamatori.altervista.org

 

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