IGNOTUR RECCO

(cronaca di ordinaria follia)

Credo sia giunto il momento, a bocce ferme, di ringraziare il sindaco di Recco Carlo Gandolfo Sindaco e tutta la Pro Loco Recco per una serata davvero incredibile, pazzesca…

Organizzata meravigliosamente, in una sala stipata in ogni centimetro quadrato e persino una galleria in cui si sono assiepate decine di meteobeline che non hanno trovato posto in platea…

Non credevo, in vita mia, di arrivare a passare oltre un’ora seduto a fare il firma copie di un progetto che è solo agli albori…

Un bagno di folla che non dimenticherò mai…

Un affetto incredibile che ha creato un’atmosfera davvero elettrica e coinvolgente e che ho cercato di ripagare con oltre tre ore e un quarto che nemmeno i rolling stones nel loro momento migliore sarebbero riusciti a fare… ???

Ma i veri eroi siete stati voi, seduti, forse inermi, forse tramortiti ??? dalla mia “logorroicità” ma oramai lo sapete, sono argomenti che se sviscerati uno ad uno ci vorrebbe un anno intero…

E non mi fermerei mai…

Ora sotto ad Arenzano, il 20…

E occhio, perché a Recco ho avuto anche momenti di onnipotenza e sono salito in piedi sul bancone con l’idea di lievitare… ?

Non vorrete mica fare brutta figura con quelli del levante… ?

Grazie, davvero…

E di cuore… ❤️

La Filastrocca Ignorante

(A Igno, il Gran Maestro dei Temporali)

 

Un bel giorno di settembre
Come un lampo saltò in mente
Di quel tizio irriverente
Nominato L’Ignorante.

Era sito in quel di Zena,
Palesato un po’ per caso
Tra quei post, voi lo sapete,
Che si pescan nella rete.

Lui racconta le intemperie,
Con parole semi-serie
A chi non capisce niente
Fuga il dubbio nella mente.

Barba, lenti e cappello
Ignorante menestrello
Dice sempre a gran voce
se vien brutto, se vien bello

Nubi, nembi e multistrati,
Sono affatto complicati,
Venti, zefiri e correnti
Il Libeccio? Boh… accidenti!

Ogni sera ormai mi accingo
A scrutare il cielo tinto
Rosso, grigio, bianco o blu
Ora ne so un po’ di più

Pioggia, vento, Grand Soleil
Son de Zena, veda un po’ Lei,
Circondati da chi? Bèh…
Dai senza bidè a ovest,dai senza C a est.

Svela Nuvola e Tempesta
Saltan fuori se c’è festa
Poi compare raramente
Una First a foto lesta.

Ma del luogo, IL PAESELLO,
fuori il nome! Manca quello!
Non vorrai negare al gruppo
Di seguirti sul più bello.

I seguaci, quelli veri,
Cavalcan venti come destrieri
Amano nubi, cieli e cime
Sono orgogliose Meteobeline.

La maccaja ha nubi inermi,
Stan lì basse, quasi ferme
La certezza più non brilla
Lo stendigno ormai vacilla.

Corri presto, vegni a védde
Guarda il cielo che si accende
Scatta su, non perder tempo
Questa vale un fuoricampo

Poi stupore, MERAVIGLIA,
L’emozione che ti piglia
Frena tutto, ti soggioga,
E interrompe il parapiglia.

Ormai è scuro il firmamento
Miro il faro che va a tempo
Brilla a scatti nella notte
Mare Nostrum che fa a botte

Nel frattempo Don Mercurio
Trema sempre più nel buio
Quanto è magro, poveretto,
Tieni, mettiti il berretto.

Ma qui termina la storia
(C’è chi dice che s(‘)affioca)
Del più bravo “meteostrello”
Grande estimator di moka

Orvuàr, bonsuàr, Maestro,
Si lo so, tu sei modesto,
Ma un grazie io ti devo
Aplutard, vai…che ti seguo.

(M. S. 11/2021)

Se a Pasquetta fosse finita come lo spot della Motta?

Non è stato psicodramma da satellite (per fortuna!!!) ma non ci siamo andati neppure troppo lontani.
Per alcuni giorni, prima del ponte pasquale, tutti i telegiornali e tutte le testate giornalistiche e/o di informazione rilanciavano la notizia del satellite cinese che, come nelle migliori barzellette, si sarebbe perso e semi distrutto nello spazio o comunque che se ne fosse perso totalmente il controllo per cui c’era solo da aspettare l’impatto col pianeta Terra.

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