Previsioni per sabato, 7 gennaio 2022

Stasera al volo, che invece che la moka c’ho le vongole che gorgogliano nel padellone…

Entriamo nel cuore dell’irruzione fredda…

Mastro Eolo in lenta ma progressiva scaduta consentirà al freddo in quota di cominciare a depositarsi seriamente anche al suolo…

Nelle conche interne valori prossimi agli zero gradi o addirittura negativi già da questa sera…

Risveglio ampiamente luminoso e soleggiato…

Brinate e gelate diffuse e minime ad una sola cifra, probabilmente più bassa rispetto ad oggi, anche lungo la costa…

Valori negativi comunque relegati alle zone interne e in montagna, Sua Maestà decisamente più placida e benevola, lascerà spazio, campo e riviere ad un rientro del flusso dal mare nel corso del pomeriggio…

Un trenino di perturbazioni andrà a sbattere contro le Alpi nord-occidentali…

Le prime conseguenze le vedremo domani pomeriggio…

Lenzuolo che, da ovest verso est si stenderà su tutta casa Liguria…

Per diventare trapuntino nel corso della notte…

E all’ennesimo fronte che andrà a sbattere contro la barriera alpina, potrebbe anche accadere che qualche briciola passi da questa parte…

Target territoriale preferito alta toscana e levantissimo…

Target orario, notte e alba su domenica…

Ma c’è ancora un sacco di tempo, e le vongole son quasi pronte…

E mi sa che mi reclamano…

“Igno, butta la pastaaaaaaaaaa”…

 

Suar

 

 

 

 

 

Quello storico gennaio del 1985

Ogni anno, ogni inverno ce lo ripropongono come un mantra…

L’inverno del 1985, o per meglio essere precisi, quelle due settimane, o poco più, di freddo intenso e storiche nevicate che hanno sconquassato l’Italia intera, sembra si debba ripetere ogni volta…

Desiderio neppure troppo celato di appassionati, nivofili o semplici curiosi under 40 che non lo hanno neppure vissuto o erano troppo piccoli per ricordare quell’evento così pazzesco…

E ad ogni piè di sospiro del vortice polare, ogni anno, ecco spuntare decine e decine di articoli in cui si inneggia ad un evento che per durata, caratteristiche e valori ha avuto pochi eguali in tutto il secolo scorso…

Per dare giusto una connotazione scientifica a ciò che sto scrivendo mi limito a dire che portano solo ed esclusivamente sfiga…

E sono praticamente certo che oggi, un evento del genere, a distanza oramai di 37 anni, creerebbe una mole di disagi tale e una messa a dura prova delle nostre capacità di sopravvivenza che ne usciremmo sostanzialmente devastati…

Insomma, oggi sarebbe decisamente peggio, molto peggio…

Ve lo racconto, ma poi non ne parliamo più…

Che son già passati troppi anni…

Nel mese di gennaio di quell’anno, l’Italia e non solo, fu interessata da un’ondata di gelo eccezionale che venne accompagnata da nevicate intense, che colpirono quasi tutto lo stivale italico ma che furono abbondantissime soprattutto al nord…

Tanto che l’evento passò alla storia come la “nevicata del secolo”…

L’esordio il primo di gennaio…

Aria molto fredda di origine polare, proveniente dalla Russia settentrionale, cominciò a scivolare verso sud in direzione del Vecchio Continente e del Mar mediterraneo…

Il Polo Nord subì un fortissimo riscaldamento in quota…

Quello che in gergo tecnico (seriamente questa volta) viene chiamato “stratwarming e che mandò in frantumi il vortice polare…

Che poi altro non è che una trottola…

Un flusso d’aria freddo che gira a velocità sostenuta intorno al Polo…

E proprio come una trottola, se mantiene una certa velocità e una certa costanza continua a girare sul perno di rotazione, il Polo Nord…

Se rallenta o subisce una deviazione a causa di una forzante esterna, proprio come una trottola, comincia a rallentare, ad oscillare e a prendere strade alternative…

Ecco cosa può accade durante uno stratwarming…

Che il nostro vortice polare subisca una forzante dall’alto, rallenti la sua corsa e l’aria fredda, che prima girava intorno al proprio asse di rotazione, il Polo Nord, tende a scivolare verso sud…

Ma torniamo al crono racconto per il quale farò ampio riferimento ad un paio di fonti esterne che citerò in fondo all’articolo…

Dicembre dell’84 non venne ricordato come un mese particolarmente freddo…

Anzi…

Ma la discesa repentina del Vortice Polare cambiò di colpo tutta l’orchestra, lo spartito, il maestro, il palcoscenico e tutta la scenografia…

Commoventi gli interventi di Andrea Baroni all’indimenticabile Che tempo fa di rai 1 pochi minuti prima del telegiornale nazionale…

Ma andiamo con ordine…

Nella prima fase ( 1-4 gennaio) l’aria artica affluì sull’Italia in un contesto per la maggior parte stabile…

I primi effetti del gran freddo si avvertirono il 2 gennaio, quando Torino e Bolzano registrarono una “giornata di ghiaccio” (la temperatura non superò gli zero gradi)…

La mattina del 3 gennaio a Torino, Don Mercurio crollò fino a -10 gradi…

Il 2 gennaio nevicò a Grosseto (non accadeva dal 1963) e il 4 ad Alghero…

La neve cadde anche sull’Isola d’Elba…

Il 4 gennaio arriva un secondo impulso di aria molto più fredda, e sarà quello che farà iniziare a far precipitare le temperature a picco…

Nella seconda fase (5-9 gennaio) il gelo fece il suo ingresso trionfante sia dalla Porta della Bora che dalla Porta del Rodano…

Le temperature crollarono ancora e una perturbazione di origine africana portò la neve in gran parte del Centro-Sud…

Il 5 gennaio la Bora raggiunse a Trieste i 100 km/h e Città di Castello (Umbria) raggiunse l’accumulo di 1 metro di neve al suolo…

Nevica su quasi tutta l’Italia centro-settentrionale: a Rimini 25 cm di neve, a Roma 15 cm, una quindicina di cm anche a Venezia e sulla Riviera ligure…

Neve a Bologna, in Emilia, in Romagna e nelle Marche…

Il 6 gennaio una perturbazione mediterranea molto attiva ricoprì Barcellona con 50 cm di neve, nevicò anche a Marsiglia, a Roma e sugli Altopiani del Marocco, della Tunisia e dell’Algeria (fino a 1 metro)…

Sul nord Italia si inizia a scrivere la storia…

Oltre -35 sulle Alpi…

Il 7 gennaio la temperatura lungo le coste della Liguria crollò a livelli record: Genova registrò -6,8 gradi, Capo Mele -4,5 gradi…

Temperature record di oltre -20 in Emilia e Venezia stampa un incredibile -12…

L’8 gennaio il Po, l’Arno e alcuni fiumi marchigiani cominciarono a gelare…

15 cm di neve a Firenze, nevicate anche in Piemonte…

Il 9 gennaio la Sardegna fu interessata da una nevicata eccezionale, che imbiancò completamente l’isola, con accumuli di 50-60 cm in alta collina e neve su Cagliari…

L’osservatorio di Capo-Bellavista registrò una minima di -2 gradi…

Nella terza fase (10-13 gennaio) i cieli si rasserenarono sull’Italia Centrale e le temperature minime raggiunsero livelli record, anche a causa dell’abbondante copertura nevosa al suolo (effetto albedo, ricordate?)…

Il 10 gennaio Piacenza-San Damiano scese a -22 gradi e Sarzana (Liguria di Levante) a -9 gradi…

Temperature record di –25 nell’Emilia, a Firenze –15°C…

La neve compare anche a quote molto basse in Sicilia…

L’11 gennaio la temperatura scese fino a -22 gradi a Firenze-Peretola e -20 gradi ad Arezzo…

L’Arno gelò completamente…

In Pianura Padana record vennero battuti nel Ferrarese, dove San Pietro Capofiume scese fino a -24,8 gradi…

Valori attorno ai -20 nel Veneto e in Lombardia…

In Umbria il lago Trasimeno gela…

Abbondanti nevicate si verificano ancora in diverse zone dell’Italia, specie in Romagna (Rimini, accumulo totale, attorno i 40 cm)…

Il 12 gennaio Firenze scese ancora più giù, fino ad un incredibile e storico -23 gradi e record storici vennero battuti sulla Riviera Romagnola: -17 gradi a Rimini-Miramare e -16 gradi a Cervia…

Sul litorale laziale Fiumicino scese a -7,8…

Nel centro sud la quota dello zero termico comincia ad alzarsi e al posto della neve compare il gelicidio…
(a causa dell’inversione termica)…

Ora però è il turno del Nord e della riviera ligure di levante che saranno investiti da abbondanti nevicate…

Bufera di neve anche su Genova…

Record di temperatura più bassa in pianura di -29°C nel bolognese…

Brividi e pelle d’oca solo che a leggerli e a riportarli certi dati…

Nella quarta e ultima fase (14-17 gennaio) l’aria fredda venne gradualmente scalzata da una perturbazione atlantica, che andò a scavare un minimo depressionario in corrispondenza della Corsica…

Al Centro-Sud le piogge cominciarono a cadere abbondanti, mentre al Nord Italia il “cuscino freddo” (ovvero la presenza di aria fredda al suolo) non venne scalzato e la neve cadde abbondantissima su molte zone…

Il 14 Gennaio molta neve a Milano e nevischio in Romagna (pianura)…

Il 15 Gennaio è il turno di Torino con una nevicata di 40 centimetri…

Il 16 Gennaio le nevicate interessano ormai tutto il nord, Milano è ormai una città paralizzata dalla neve dove l’accumulo complessivo superò il metro di altezza…

A Trento ci sono quasi 150 cm di manto bianco…

Intanto il centro-sud (Romagna compresa) è ritornato alla normalità, con temperature sulla media stagionale, venti di scirocco con piogge diffuse e nevicate a quote medio alte…

Il 17 gennaio si verificano le ultime nevicate in Emilia ed è la fine del periodo freddo un po’ su tutta l’Italia…

Al Nord Italia questa nevicata passò alla storia come la “nevicata del secolo”…

E meravigliosa, superlativa, emotivamente coinvolgente la previsione del Colonnello Andrea Baroni di tutto ciò che, da lì a poco, sarebbe accaduto sulla nostra penisola…

Un condensato di semplicità, accuratezza, passione, emotività e lucidità che ho visto poche altre volte…

E ogni volta che lo rivedo, ve lo giuro, mi viene il magone…

Le fonti: https://www.greenlifeblog.it/ e http://www.arcibalbo-santarcangelo.it/